di Fabio C. Maguire
Anche il Senegal si rivolta contro i colonialisti francesi.
Le proteste sono scoppiate dopo l’arresto dell’oppositore Ousmane Sonko, candidato alle presidenziali del 2024.
Dopo aver proclamato lo sciopero della fame, Sonko è stato incriminato per “incitamento all’insurrezione e cospirazione”.
Le autorità hanno deciso di sciogliere anche il partito Pastef, i Patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità, di cui Sonko ne era portavoce.
Dopo aver appreso la notizia centinaia di persone si sono radunate per le strade dove si sono violentemente scontrate contro la polizia senegalese.
Nei duri incidenti a Ziguinchor si registrano almeno due vittime mentre il governo ha deciso di sospendere internet per motivi di ordine pubblico.
Anche a Parigi ci sono state delle tensioni con alcuni cittadini africani che hanno veementemente protestato contro l’arresto dell’oppositore Sonko.
Nelle manifestazioni sono state bruciate diverse bandiere francesi, un atto di solidarietà con il popolo del Niger ma anche di affronto alle autorità parigine che non hanno mai abbandonato e smesso di controllare il paese.