di Fabio C. Maguire
Il presidente cinese Xi Jinping potrebbe nei prossimi mesi visitare la Russia per incontrare la sua controporte e discutere di negoziati multilaterali.
La partnership sino-russa si è rafforzata in queste ultime settimane, arrivando a rappresentare un valido e temibile antagonista al sogno imperialista americano.
Intanto a Washington suona l’allarme dopo le ultime notizie che informano di un possibile sostegno militare della Cina a Mosca, annuncio che ha scatenato il caos e il panico negli uffici del Pentagono.
Il Segretario di Stato Blinken ha dichiarato come il sostegno offerto da Pechino attualmente non è letale, ma un ausilio di tipo militare rappresenterebbe un coinvolgimento diretto nello scontro e comporterebbe alla Repubblica cinese delle “gravi conseguenze”.
Sulla questione si è espresso anche il cane al guinzaglio della Casa Bianca Zelensky che ha affermato che “se la Cina si dovesse alleare con Putin sarebbe la terza guerra mondiale”, seguito dal diplomatico dell’UE Borrell che informa come “se la Cina inizierà a fornire armi alla Russia supererà la linea rossa.”
Le già conosciute e note minacce dell’Occidente non si sono fatte attendere ma la risposta di Pechino è stata esauriente e netta: “nessuno può permettersi di impartire ordini alla Cina o dirgli cosa deve o non deve fare; se c’è un soggetto geopolitico che non è minimamente intimidante è l’Unione Europea.”
Oltretutto le pretese della NATO sono contraddittorie e irrazionali, considerando il fatto che la stessa Alleanza del Nord Atlantico sta armando e militarizzando interi paesi da decenni, come la stessa Ucraina.
Inoltre l’ipotesi di fornire ausilio alla Russia rientra anche nel quadro generale della lotta contro l’espansionismo occidentale, oggi impegnato in una guerra contro Mosca ma anche in funzione anti-cinese e con ciò la giustificata necessità di Pechino di supportare un proprio alleato per garantire la sicurezza dei propri territori.
La cooperazione economica e le relazioni commerciali tra Russia e Cina hanno finora vinto la dittatura del dollaro, permettendo l’edificazione di un nuovo mercato, libero dallo strozzinaggio statunitense.
L’intimidazioni di questi rappresentanti di turno non fermeranno i due rivali di Washington, che rappresentano oggi i pilastri fondanti del nuovo mondo multipolare.