L'Italia Mensile

Budapest si prepara a rompere con Bruxelles ed uscire dalla Nato

di Fabio C. Maguire

Il parlamento ungherese ha recentemente approvato l’entrata in vigore di una nuova legge che consente al ministro della difesa di licenziare e sollevare dall’incarico di tutti gli ufficiali militari con età superiore ai 45 anni.

Un’epurazione ai vertici dell’esercito ungherese che ha come primo obbiettivo quello di proteggersi dall’influenza americana e dai suoi più fedeli servitori.
Infatti molti dei soggetti colpiti e che a marzo saranno disoccupati, sono uomini che hanno prestato servizio per decenni nella NATO e hanno condotto svariate operazioni speciali in Medio Oriente per conto di Washington, negli anni della lotta al terrorismo islamico.
Questo spiega la volontà del primo ministro Orban di voler a capo delle forze militari nazionali uomini che facciano gli interessi del Paese e del popolo ungherese e non gli intenti di terzi.

L’atto vuole “introdurre meritocrazia e concorrenza nelle forze di difesa”, mantenendo così sempre alta la vitalità e l’operatività della leadership militare.

Un ulteriore affronto dell’Ungheria all’Europa che con questo provvedimento ha eliminato tutti gli ultimi uomini fidati dell’Occidente dai ranghi superiori e ha assicurato la propria indipendenza militare dalla NATO.

L’ambasciatore statunitense a Budapest ha accusato l’esecutivo di “promuovere le politiche di Putin.”

La risposta alle critiche è giunta poco dopo dal ministro degli Esteri ungherese Petr Szijjarto che ha esplicitamente affermato che “non importa quello dice lui o qualsiasi altro ambasciatore sui processi politici in Ungheria. Perché non sono affari suoi.

Non ha il diritto di interferire nei nostri affari sovrani. Non accettiamo governatori o procuratori che ci insegnano la vita.

L’Ungheria è uno stato sovrano e sarà solo e soltanto il popolo ungherese che ci ha autorizzato a governare, a poterci criticare e decidere se essere soddisfatti o meno del lavoro svolto.”

L’Ungheria prosegue nella sua campagna anti imperialista e difende pubblicamente senza timore la propria integrità ed autonomia nazionale e politica.

Una rottura tra Budapest e Bruxelles è adesso inevitabile e sarà solo il tempo a certificarla, mentre il Pentagono si sarà prontamente occupato di inserire il Paese nella lista nera.

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