Draghi Fa Cadere Draghi: La Lunga Giornata Dell’Uomo del Britannia. Chiede Pieni Poteri In Nome Delle Piazze, Poi Si Aggrappa A Casini E Da Il Via Alla Crisi. Così Ad Ottobre Invece Delle Proteste Avremo Le Elezioni E Dopo Un Nuovo Governo Tecno-Globalista, Magari Sempre A Guida Draghi!
di Giuliano Castellino
Un vero capolavoro tecnocratico. Una giornata surreale, da dittatura argentina. Con un Draghi a tutto campo, che ha praticamente fatto da mattatore.
Un regista perfetto per film horror per l’Italia.
La prima cosa che ci ha scioccato è stato sentire il “banchiere” parlare di volontà degli italiani, espressa, secondo l’uomo del Britannia, dalle manifestazioni dei giorni scorsi, piccole iniziative organizzate da uomini di palazzo…
Eppure per 30 mesi – prima Conte e poi Draghi – non solo hanno ignorato, ma addirittura represso e criminalizzato milioni di italiani che si sono mobilitati contro le politiche governative, la dittatura sanitaria e il Green Pass.
Quel popolo è stato manganellato, disperso con gli idranti, arrestato e alcuni dissidenti rinchiusi nelle patrie galere e condannati ad anni di carcere.
Oggi l’ex Presidente della Bce – in piena crisi economica, con una recessione senza precedenti, con il costo della benzina, del gas, del grano e delle materie prime alle stelle, con lavoratori e categorie in rivolta, con la minaccia della quarta dose e nuove restrizioni ed una guerra dove lui stesso, per servire il suo padrone Biden, ci ha trascinati – si è appellato a poche decine di “servi” italiani che in questi giorni, telecomandati da Renzi e Calenda, da Letta e Speranza, hanno manifestato a favore di Draghi Premier…
Sembrava di assistere al film “Il dittatore dello stato libero di Bananas” di Woody Allen.
Il secondo dato incredibile è stato che Mister BCE è passato dalle dimissioni della scorsa settimana a chiedere pieni poteri per poi provocare una crisi senza via d’uscita “aggrappandosi” ad una soluzione lanciata da Pierferdinando Casini, ormai diventato il coniglio da tirare fuori dal cilindro nei momenti di emergenza.
Il futuro segretario generale della Nato è arrivato in Parlamento e di fatto ha chiesto totali poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani.
Dimenticando che in una democrazia la volontà popolare si dovrebbe esprimere solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del PD.
Sono le autocrazie o le tecnocrazie che rivendicano di rappresentare il popolo senza farlo votare, non le democrazie popolari.
Questa di Draghi è stata una pericolosa deriva, che però, come dimostrato poi nel corso della giornata, aveva uno scopo preciso, AUTO-ELIMINARSI!
Da troppo tempo gli italiani non sono padroni del proprio futuro e sono ostaggio di questo Parlamento delegittimato e impaurito, che opprime il popolo a suon di emergenze e leggi speciali.
Ed anche la caduta del governo Draghi non deve illudere i nostri connazionali, quella di oggi è l’ennesima farsa all’italiana: ad ottobre, quando ci imporranno quarta dose, un nuovo Pass, la Nato invaderà la Crimea, mancheranno gas e benzina e la crisi economica sarà devastante, invece delle proteste ci saranno le elezioni ed in questi mesi, invece di combattere ingiustizie, oppressioni e povertà saremo in una campagna elettorale che ci porterà ad un nuovo governo tecnocratico.
Il discorso della mattina del Premier aveva scatenato le ire dei rappresentanti del mondo della resistenza.
Come non condividere le parole del nostro amico Diego Fusaro: “Parlano di Putin come di uno zar e di un autocrate e poi, come se nulla fosse, pretendono di governare le masse italiche senza mai doversi confrontare con le elezioni”.
Anche Simone di Stefano di Alternativa per l’Italia ha attaccato duramente il discorso del Presidente del Consiglio: “Il discorso di #Draghi si basa come sempre presupposti FALSI. Nessuno gli ha chiesto di tornare in aula a cercare di ricomporre la maggioranza. Le manifestazioni erano in piazze VUOTE e gli appelli fasulli costruiti ad ARTE dai media. E ora, la Lega si presterà a questa farsa?”.
Ancora più pesante è stato Mario Adinolfi de Il popolo della famiglia: “Cossiga lo spiegava privatamente: Il più pericoloso è Draghi, è punto di riferimento d’interessi stranieri. Lo disse poi pubblicamente: Draghi è un vile affarista liquidatore dell’industria pubblica italiana. Ora lo si può cacciare. Nell’interesse del popolo italiano, fatelo”.
Dopo pranzo, quando Draghi, invece di accordarsi con il centrodestra di governo ed il centrosinistra ha scelto la via dei “Casini”, il banco è saltato e sono volati i soliti stracci.
Con tutti i partiti di regime che hanno già iniziato a recitare il loro ruolo.
Così il centrodestra, fino ad oggi sostenitore di Draghi, maturo, parte del governo dei migliori, moderno, europeo, parte del PPE, tornato ad essere populista, sovranista e cafone per il centrosinistra; così come il centrosinistra, alleato al centrodestra fino a 5 minuti prima tornato ad essere comunista, nemico dell’Italia, ecc…
I grillini, alleati con tutti, vengono immediatamente messi alla gogna da tutti gli ex alleati.
Un tutti contro tutti dove tutti hanno perso, tranne uno: DRAGHI!
Chi ha ridotto l’Italia alla fame, l’ha vaccinata, greenpassata, portata in guerra, resa una colonia di Washington e Bruxelles, al guinzaglio dell’Oms, della Nato e del Nom, oggi se ne va in vacanza, lasciando la patata bollente ad altri.
Magari tornando ad ottobre, dopo le elezioni, quando questi cialtroni della politica italiani non riusciranno a comporre una maggioranza ed avranno ancora bisogno del “liquidatore” Mario Draghi.
Se nel mentre non si è piazzerà a capo della Nato.