L'Italia Mensile

Il “Price Cap”: un tetto-limite al prezzo del gas che rappresenta la misura del nulla

Il Governo Meloni porta avanti e si prende i meriti di questo provvedimento che ha un fine chiaramente politico ma che non produrrà alcun effetto positivo sulla gente, confermando così l’Italia come Paese che in Europa resta incapace di proporre ed imporre misure che vadano realmente in favore del Popolo

Pirro, il famoso condottiero passato alla storia più per le sue onerosissime vittorie che non per i suoi successi bellici, nacque in un’antica regione tra gli attuali territori di Grecia e Albania ma avrebbe potuto benissimo essere un politico italiano d’oggi, giacché i ns. governanti nelle cosiddette “vittorie di Pirro” sono delle indiscusse autorità.

E così, dopo la farsa pandemica che ha sconfitto tutto e tutti fuorché il Covid, torniamo a non smentirci con il “Price Cap” recentissimo quanto miserrimo vanto del Governo Meloni, ovvero quel limite massimo al prezzo del gas che per il metano d’importazione come quello russo è stato fissato in 180 euro megawatt/ora.

Posto il fatto che tale limite dovrebbe entrare in vigore dal 15 febbraio 2023 (dunque a stagione fredda abbondantemente inoltrata) per intanto questo provvedimento, votato pressoché all’unanimità nel Parlamento europeo, ha subito provocato la reazione stizzita della Federazione Russa che l’ha definita un’inaccettabile provocazione alla quale reagiranno…

Com’è facile intuire – nelle fantasiose intenzioni del Governo Meloni – tale misura servirebbe (ed il condizionale ci sta tutto) a calmierare i prezzi di questa preziosissima ed ancora insostituibile fonte energetica, prevenendo a monte eventuali speculazioni da parte delle Borse di Londra e Amsterdam che in tema di prezzi ha sinora fatto il bello ed il cattivo tempo, nonostante Putin e Gazprom non avessero tagliato l’offerta e tantomeno aumentato il prezzo del loro gas.

Sul punto mi pare appena il caso di ricordare come alcune crisi energetiche di tipo “petrolifero” che abbiamo già vissuto, e che hanno visto Governi europei chiedere caldamente all’OPEC (l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) di quietarsi con i loro continui aumenti del greggio, abbiano però ricevuto per tutta risposta il consiglio di abbassare le accise (un modo alternativo e sicuramente elegante adottato al posto d’una sonora pernacchia).

Quanto sia poi stata presa in considerazione la richiesta degli europei… beh lo abbiamo visto, ma soprattutto sentito, attraverso le nostre tasche.

Sulla vicenda “Price Cap” targato Italia registriamo al momento le prime impressioni di tecnici e analisti, i quali sono abbastanza concordi nel dire che la misura non avrà – tanto per cambiare – alcun impatto positivo sulle bollette, ma la cosa più inquietante (al netto delle imperscrutabili reazioni dei russi) è che tale limite potrebbe innescare lunghi contenziosi con le aziende produttrici, eh sì perché – da che mondo è mondo – il prezzo d’un bene ancor prima del mercato lo fa il produttore, e non mi è ancora capitato di conoscere un venditore così benevolo da decidere il prezzo dietro richiesta del cliente, men che meno se si tratta di un produttore arabo e/o d’un produttore dalla forte impronta speculativa che sa benissimo quanto quel bene ti possa servire.

Diversamente di “Price Cap” sui vaccini anti-Covid non si è mai nemmeno accennato, tant’è che questi presentano oggi un prezzo quadruplicato rispetto a quello iniziale, e dunque i contratti-capestro stipulati con le case farmaceutiche da Paesi come l’Italia vanno avanti imperterriti nel solito silenzio complice del mainstream di regime comprato a peso d’oro con i soldi dei cittadini italiani.

Il tutto coperto dalla pietra tombale del “segreto militare” sotto la quale inevitabilmente finiranno (come peraltro è già successo) milioni e milioni di dosi di siero genico sperimentale ormai scadute, uno spreco di denaro pubblico assurdo ed inaccettabile, che grida sempre più vendetta e poteva invece esser finalmente utilizzato per rafforzare una Sanità nazionale a cui di sano rimane sempre meno, a partire dalla complicità – vigliacca e colpevole – che larga parte delle classe medica ha garantito a BigPharma ed ai suoi laidi accoliti di casa nostra.

Voglio però ora tornare a bomba nel discorso facendovi presente quali sono state le chiare parole espresse in merito al “Price Cap” dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, al secolo Gilberto Pichetto Fratin, che nel plaudire la sua luminosa Premier non ha mancato di sottolineare come questo successo, di cui si stanno incoscientemente intestando la paternità, sia il completamento dell’ottimo lavoro già intrapreso al riguardo da Mario Draghi che per primo teorizzò questa emerita… (e qui l’aggettivo più idoneo sceglietelo pure voi).

La nefasta “Agenda Draghi” continua dunque ad andare avanti attraverso altri emissari del Globalismo, come dimostra il maxi rifinanziamento per l’acquisto dei sieri genici sperimentali, l’appoggio totale alla guerra della NATO e di Joe (sleepy) Biden, il clamoroso dietrofront sul tetto del contante e per ultima la genialata del “Price Cap”.

Dunque chi si aspettava una vera svolta dalla “patriota” Giorgia Meloni nonché dai suoi “patriottini” di Palazzo Chigi continui pure a subire la solita alternanza senza alternative, confidando come sempre nello stellone di questa scassatissima repubblica che in Europa resta del tutto incapace di proporre (ma soprattutto di imporre) proposte che vadano davvero incontro alle esigenze del Popolo.

di Pamela Testa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *