L'Italia Mensile

Russia E Strategie Di Guerra

E’ molto facile criticare la decisione di lasciare Kherson e costruire una linea difensiva sulla sponda orientale del Dnepr, ma francamente non si poteva fare altro per correggere errori commessi nella fase iniziale dell’operazione militare. Il 2 marzo, sulla base di informazioni e calcoli errati, oltre che un eccesso di ottimismo, le forze russe erano entrate a Kherson e speravano di spingersi fino ad Odessa.

L’Ucraina non solo ha messo in campo forze numericamente superiori e non si cura delle perdite massicce che subisce, ma puo’ contare sull’aiuto della NATO che la rifornisce di armi, consiglieri militari e un apparato di intelligence tecnologicamente molto avanzato. La Russia non era preparata ad un’escalation di questo tipo, avendo pianificato un’operazione militare speciale che al massimo avrebbe potuto mettere in sicurezza il Donbass, di certo non spingersi oltre.

Gli obiettivi ambiziosi visti nelle prime settimane avrebbero potuto essere raggiunti solo se il paese fosse stato preparato in anticipo ad una mobilitazione generale, vale a dire se avesse avuto un complesso militare-industriale pronto a sostenere tale mobilitazione. Cambiare gli obiettivi strategici a meta’ corsa e’ possibile, visto che nessuna guerra si svolge esattamente come era stata pianificata. Non a caso quasi tutti i generali coinvolti nella prima fase sono stati sostituiti.

L’inverno dovrebbe giocare a favore della Russia, ma occorre un cambio di passo, vale a dire l’intera economia russa deve essere messa al servizio della guerra, la popolazione civile deve capire che se non sostiene l’esercito impegnato in Ucraina l’esistenza stessa della Russia e’ in pericolo. Se questo cambio di passo non avvenisse, allora l’unica scelta sensata sarebbe negoziare la pace.

@LauraRuHK

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