Stop alle sanzioni. Sì al reintegro di medici e infermieri. Ma rimangono mascherine, multe, processi, e chi di Covid si è ammalato e lasciato senza cure e rimborso.
Covid indietro tutta. Tregua. Pace. Finito l’incubo? Non proprio. Il sospetto se non il dubbio rimangono sul cambio di “paradigma” per il male commesso. Perché di male si è trattato. C’è da fidarsi allora del nuovo corso ? A voler essere obiettivi, sì. Ma in parte e con molte riserve. A dirla tutta, no.
In parte sì perché, checché ne dicano le ultime sacche di resistenza vaccinista, il messaggio del nuovo Governo, è obiettivamente chiaro: il vaccino – pardon, il siero, non tutela e non elimina il virus. Uno schiaffo al se “non ti vaccini, ti ammali, fai ammalare e fai morire. Eppoi perché si pone fine ad una pantomima – melius golpe mediatico-militare durato più di due anni, della compressione illegittima e incostituzionale dei diritti civili e del peggiore bombardamento massmediatico che ha obnubilato coscienze e capacità critica di capire e comprendere appieno quello che accadeva.
D’altronde, se il lume della ragione non fosse stato spento, si è mai visto un vaccino che per fare effetto doveva essere inoculato, una, due, tre e oggi quattro volte ? Si è mai visto un consenso informato, obbligante la libertà del sottoscrittore? Eppure, bastava leggere i “bugiardini” delle case farmaceutiche. O, solo, insomma il cervello. E il raziocinio. O la fede. Altro che amuchina al posto dell’acquasantiera!
E in parte, no. Non ci rassicura la nomina di Schillaci. “Pescato” da quel Comitato tecnico scientifico, che è stato la Camarilla di quel Tempio della religione vaccinista etero diretto che ha pianificato “manu militari” la strategia della repressione. Non ci rassicura il fatto che nessuna parola è scritta e spesa non solo verso coloro che hanno avuto un danno economico per aver perso il posto di lavoro; non solo verso chi, vaccinato, ha subito effetti medicalmente avversi e si trova ancora adesso senza cure. Reietto dal sistema sanitario (i cosiddetti invisibili). ma soprattutto verso quel mondo medico-sanitario che ha taciuto i rischi del vaccino. E verso quel mondo della magistratura che si sarebbe dovuto sollevare. Un marchio d’infamia che aggiunge al tradimento ippocratico, quello di lealtà alla Carta costituzionale. Su questi punti, nulla dici o aggiunge il Cdm Meloni. Nulla sul lockdown, sul green pass, sui danni psicologici ai giovani. Basterebbero solo questi ultimi, per invocare una seconda Norimberga. Altro che commissione d’inchiesta!
Antonello Cavallotto.