“Nessuno Tocchi Castellino!”
Nella mia qualità di Presidente del nuovo movimento culturale ITALIA LIBERA ,
Alleanza non violenta, cattolica, antiglobalista e postideologica,ho presentato querela contro Il quotidiano La Repubblica per la edizione di domenica 9 ottobre.
A margine del convegno tenutosi l’8 ottobre per la formale fondazione del movimento, avvenuta il giorno successivo, La Repubblica pubblicava un commento ai molteplici interventi di studiosi, docenti universitari, economisti additando tutti, movimento compreso, come una aggregazione neofascista, nonostante che la presenza di giornalisti del quotidiano a tutto il corso dei lavori avesse dimostrato non solo la inesistenza di ragioni per la evocazione di un movimento qualificabile come neofascista, ma per essersi impostato tutto il dibattito su temi postmoderni (ed antinovecenteschi, come più volte sottolineato, ndr) contro la guerra, contro le sanzioni alla Russia, contro la compressione dei diritti di libertà, contro l’aborto, a favore del sovranismo nell’ottica della regolamentazione di tutti i rapporti internazionali secondo la logica della pattistica internazionale e nel ripudio di egemonie europee e americane nel rispetto dei valori dei popoli e della supremazia delle Costituzioni.
Il quotidiano La Repubblica, nell’ottica stigmatizzante della qualificazione di neofascismo non aveva tratto alcuna ragione per giungere ad una tale qualificazione dai contenuti del dibattito e si è strumentalmente agganciata alla presenza di Giuliano Castellino nel parterre dei convegnisti in quanto propulsore della nascita di ITALIA LIBERA.
Il movimento era nell’aria da tempo ed è stato sempre ventilato come contrapposizione a qualunque forma di ideologia del 900, neofascismo, veterofascismo che Castellino da tempo stava cercando di realizzare e che ha contribuito fortemente a costruire uscendo definitivamente dal passato ed entrando in quel futuro che è racchiuso nei valori di ITALIA LIBERA.
Anche per questa ragione, tacciare di neofascismo il nuovo movimento culturale da me presieduto, essendo pacifico che io non abbia mai avuto nulla da spartire col fascismo, significa diffamare la linea ideale del movimento e significa intraprendere il ben noto sistema della criminalizzazione di quel dissenso che ITALIA LIBERA si propone di unificare in termini costruttivi a vantaggio del futuro politico del Paese.
Nessuno meglio di me sa che Giuliano Castellino ha problemi penali quasi totalmente legati alle sue manifestazioni di piazza e qualche altra pendenza antica da risolvere e che sarà risolta, ma io posso affermare con cognizione di causa che Giuliano Castellino ha intrapreso da tempo un nuovo corso che ignora qualsiasi modulazione di ideologie del 900 e ha diritto alla presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
Intanto, la certezza è che ITALIA LIBERA è il frutto della sua conversione politica e bisogna che tutti si facciano una ragione che il nuovo movimento non prescinderà mai dal suo percorso politico che rappresenta il futuro del nostro Paese.
Parafrasando un grande movimento garantista, dico: nessuno tocchi Castellino, perché non deve essere disturbato nel nobile percorso intrapreso e nemmeno deve essere provocato.
Quanto al quotidiano La Repubblica, ci vedremo in tribunale e l’invito è da oggi esteso a tutti i media che additeranno ITALIA LIBERA allo stesso modo prescelto intenzionalmente da detto quotidiano.
di Carlo Taormina