Se il governo Meloni si dovesse fregiare dell’appellativo di sovranista, per meritarselo, dovrebbe, 1. non mandare più le armi all’Ucraina, 2. revocare le sanzioni contro la Russia, 3.dire a Biden di farsi i affari suoi e che noi ci facciamo i nostri, 3. rivedere la partecipazione dell’Italia all’Unione Europea smontando il baraccone di Bruxelles e ridisegnando i rapporti con i Paesi Europei su base pattizia, 4.uscire dalla NATO e con ciò da tutte le operazioni imperialiste americane nel quadro di un rapporto paritario di rispetto e solidarietà reciproco con gli USA, 5.guardare alla Russia come un Paese europeo, 6.ripristinare il principio, calpestato dalla Corte Costituzionale,per il quale le norme della nostra Costituzione sono superiori a tutte le altre a cominciare dalle norme europee, 7. istituire presso ambasciate e consolati organi di gestione e di controllo per il rispetto inderogabile dei flussi migratori.
Se il governo Meloni non portasse avanti anche uno solo di questi punti, pure in un quadro di tendenzialita’ in una logica antiglobalizzazione, non potrebbe essere considerato sovranista, non si distinguerebbe dai governi succedutisi da Monti a Draghi, non durerebbe più di un anno.
I segnali non sono positivi perché assicurare a Zelensky il sostegno italiano, significa alimentare un oligarca pazzo e criminale che sta portando il mondo alla distruzione nucleare per rivendicare pezzi di terra sempre appartenuti alla Russia e abitati da Russi, pezzi di terra di cui non frega niente a nessuno e per i quali nessuno al mondo può e deve tollerare il serio e concreto pericolo di trasformare la terra in un’Hiroshima.
Carlo Taormina