Cosa si augura a chi si ama quando inizia un nuovo anno?
La possibilità di condividere con gli altri ciò che la vita ci ha insegnato.
Ecco il nostro augurio: che sia un anno pieno di condivisione
“Quando Zarathustra ebbe trent’anni lasciò il suo paese e il lago del suo paese, e andò sui monti. Qui gustò il suo spirito e la sua solitudine per dieci anni senza stancarsene.
Ma alla fine il suo cuore si trasformò e un mattino egli si levò con l’aurora, andò dinnanzi al sole e gli parlò:
«Oh grande Astro! Che sarebbe della tua felicità, se non avessi coloro presso i quali risplendi?
Per dieci anni sei venuto alla mia caverna: saresti saturo della tua luce e di questo cammino senza di me, della mia aquila e del mio serpente.
Ma noi ti attendevamo tutte le mattine, ti abbiamo alleggerito della tua sovrabbondanza e di ciò ti abbiamo benedetto
Guarda! Io sono sazio della mia sapienza, come l’ape che ha raccolto troppo miele ho bisogno di mani che si protendano.
Vorrei distribuire doni affinché i saggi tra gli uomini ancora una volta gioissero della loro follia e i poveri della loro ricchezza.
Perciò devo scendere in profondità come fai tu la sera quando vai dietro il mare e porti luce anche negli inferi, astro ricchissimo!
Anche io al pari di te devo tramontare come dicono gli uomini verso i quali voglio scendere.
Ebbene, benedicimi dunque, occhio tranquillo, che puoi guardare senza invida anche una felicità troppo grande.
Benedici il calice, che sta per traboccare, affinché l’acqua ne esca dorata e porti ovunque il riflesso della tua gioia.
Questo calice desidera di esser vuotato un’altra volta; e Zarathustra vuole ridiventare uomo».
Così ebbe principio la discesa di Zarathustra”
(Così parlo Zarathustra, Friedrich Nietzsche, Prefazione)