Maurizio Murelli
Consiglio a tutti coloro che a seguito degli accadimenti in Siria (e più in generale in Medio Oriente) si sono lanciati in affermazioni estemporanee, di fare un profondo respiro e contare almeno fino a 100, prendersi un po’ di tempo invece di lanciarsi a rotta di collo in affermazioni assolutiste se non apocalittiche.
Mi è capitato di leggere di tutto: ha vinto Israele; hanno vinto gli USA; ha vinto la Turchia; ha vinto l’Occidente liberale e democratico; sono stati sconfitti e umiliati Russia e Iran; a seguito di quel che è accaduto si è disintegrato il modello multipolare; ora la Russia è più debole e ha mostrato i suoi limiti, quindi ci sono ancora possibilità della vittoria dell’Ucraina (dire della NATO suona male…) etc.
Passate in santa pace le feste solstiziali e/o natalizie, mangiatevi una fetta di panettone, brindate con spumante, fatevi regali acquistati su Amazon, andate a sciare, leggete un buon libro… in poche parole datevi tempo.
Una delle aberrazioni dell’età moderna è quella di produrre trattati e convenzioni finalizzate a disciplinare le guerre, quando la guerra è per sua natura rottura di ogni convenzione, trattato legge internazionale.
Ogni parte in conflitto arriva sempre ad un punto per cui se ne frega di ogni corte penale internazionale, di ogni trattato, di ogni regola.
Quando poi le guerre (in modo particolare a partire dalla Prima guerra mondiale) vede i vincitori disegnare sulle mappe, con righello e squadra confini aberranti inventandosi di sana pianta Stati, senza tener conto di inalienabili specifiche etniche, religiose, sociali etc,, allora prima o poi si arriva alle crisi di rigetto… pur a decenni di distanza.
I Balcani e il Medio Oriente più di ogni altra zona del mondo risentono delle aberrazioni originarie imposte dall’Occidente atlantista; ed è da questo assioma che si dovrebbe partire, non certo dal 7 ottobre dell’anno scorso o dal 1948.
Sempre che si voglia esternare qualcosa di serio e fondato.
Ovviamente pure io mi sono già fatto una prima idea della logica degli accadimenti in corso, ma ritengo sia cosa di buon senso compiere analisi in profondità, trovare la giusta chiave interpretativa che il chiasso mediatico vuole occultare e dunque evitare esternazioni avventate sull’onda delle emozioni o delle irritazioni.
Tanto più che qui su FB siamo ognuno padroni di una personale bolla di cui le masse – a parte il fregarsene a prescindere – sono del tutto ignare.
Se ce la dobbiamo raccontare tra di noi, tra i relativi contatti (“amici” li chiama FB) che possono andare tra i 100 e i 5000, che ci sia almeno un minimo di sobrietà, serietà e ponderatezza.