di Ramona Castellino
La Corte penale internazionale ha finalmente emesso un mandato di arresto per il primo ministro israeliano Netanyahu e del primo ministro della difesa Gallant per i crimini di guerra commessi a Gaza.
In più la Corte internazionale non fermerà le sue indagini che continueranno perché all’orrore a Gaza sembra non esserci fine.
Con ulteriori indagini quindi non si escludono futuri mandati di arresto nei confronti di altri funzionari israeliani.
Questa sentenza non cancella assolutamente le vittime di Gaza dell’ultimo anno, i bambini massacrati, affamati, orfani, né può cancellare le nefandezze commesse da Israele non dal 7 ottobre 2023, ma dal 1948 data nella quale inizia il feroce colonialismo israeliano.
Nella sua tragicità, sarà molto esilarante vedere oggi come i governi occidentali, tra cui il nostro, si districheranno ora, dopo un anno di sostegno a Israele e il suo “diritto a difendersi”, che ha portato a oltre 50.000 civili massacrati accertati, 100.000 mila feriti e 2 milioni di sfollati che vivono sotto le bombe senza acqua, cibo e medicinali.
Perché ogni governo che ha sostenuto Israele ha le mani sporche del sangue innocente palestinese.