L'Italia Mensile

Medio Oriente: Il conflitto si allarga sempre di più

di Ramona Castellino

Non si ferma la violenza sionista in Medio Oriente. Salgono vertiginosamente il numero dei morti, come sempre per lo più bambini indifesi, tanti, troppi gli sfollati, bloccati gli aiuti umanitari.

Ma anche il conflitto in Medio Oriente, come quello in Ucraina, rischia di allargare i suoi confini.
I media siriani a metà ottobre hanno denunciato un attacco da parte di Israele alla città portuale di Latakia, roccaforte del presidente Bashar al Assad, sostenuto dalla Russia.
Lakatia e in special modo il suo aeroporto è vicina a Hmeimim, località che ospita la base aerea russa.

Alexander Lavrentiev, inviato speciale del presidente russo Putin in Medio Oriente, ha confermato l’avvenuto attacco aereo israeliano, aggiungendo che i militari russi avevano già informato le autorità israeliane che tali attacchi mettono in pericolo la vita dei soldati russi e che quindi sono inaccettabili.
L’ammonimento russo ad Israele è che episodi come quello di ottobre non dovranno più ripetersi.

Nel frattempo, il presidente turco Erdogan, dimostra nuovamente come la Turchia sia senza dubbio la nazione che ha reagito più duramente alle atrocità israeliane su Gaza e il Libano.
Infatti la decisione presa è quella dell’ interruzione di tutti i rapporti con lo stato ebraico.

Già a maggio, Ankara aveva annunciato il blocco dei rapporti commerciali con il regime sionista, a causa appunto delle violenze di Israele su Gaza.
Tutto questo a dimostrazione che non bastano deboli parole di condanna verso Israele, spesso neanche quelle, o timidi accenni ad un “cessate il fuoco”, ma azioni concrete di uomini coraggiosi.

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