Caso Di Nino. A Mammagialla nel 2018 fu omicidio. Supertestimone nel corso di indagini difensive: “Andrea fu ucciso”…
“Ho visto che dopo essere entrati in cella lo hanno portato via morto. Ho sentito che lo pestavano. Andrea, piangeva, urlava e chiedeva aiuto”
Andrea Di Nino apparentemente “suicida” nel 2018 nel carcere di Viterbo.
Di Nino, padre di cinque figli era in carcere da due anni per possesso di stupefacenti.
Secondo la versione ufficiale si sarebbe suicidato in cella di isolamento del penitenziario da dove sarebbe uscito di lì a un anno.
Il 22 gennaio 2025 si aprirà innanzi il Tribunale di Viterbo il processo a carico di due sanitari e un agente della penitenziaria rinviati a giudizio dal G.U.P. Giacomo Autizi con l’accusa di omicidio colposo per la morte del detenuto.
C’è però che le nuove indagini difensive portano ad una diversa conclusione: Andrea fu ucciso e non si trattò di suicidio.
Vagliati tantissimi testimoni da parte del difensore di Franca, Giorgio e Paolo Lazzarini.
All’esito delle indagini difensive emerge un’altra verità: Andrea Di Nino fu ucciso da una squadra della morte di cui sono stati individuati i componenti.
Gli atti di indagine sono stati rimessi al Tribunale ed alla Procura di Viterbo.
(Il nostro grazie di cuore all’avvocato Nicola Trisciuoglio, nostro Sodale e ConSimile, ma soprattutto nostro difensore. Nostra spada e nostro scudo nelle aule di Tribunale.
Noi tutti siamo a fianco della famiglia di Andrea in questa lotta di giustizia e verità.
A Tonino, nostro Sodale e ConSimile, nonché fratello di lotta e di Comunità Militante, il nostro avambraccio più vero!)