Giuliano Castellino
Ormai lo schema è sempre lo stesso: la dura repressione scatena la violenza.
La violenza porta ad altra repressione e criminalizzazione.
E il regime si rafforza.
Questo è!
Ieri il governo missino della Meloni – tutto “ordine e disciplina”, col mai rinnegato “fascino della divisa” – ha mostrato i “muscoli”.
E non solo…
Roma sembrava Gaza!
Posti di blocco, caselli presidiati, piazze militarizzate, giovani rastrellati, portati in Questura e schedati.
Una repressione ferocissima.
Fatta di divieti assurdi, diritti costituzionali calpestati – come quello del libero pensiero e quello di manifestare -, blinadati, camionette, idranti e tante – troppe – manganellate.
Tutto architettato per non far manifestare il popolo e per scatenare la violenza.
Stavolta però il giochetto – sporco e ormai vecchio come la pietra – è riuscito a metà.
La campagna di mostrificazione del mainstream e, i divieti della Polizia e la repressione del governo non hanno fermato la marea popolare contro le guerre, solidale con il popolo palestinese e quello libanese, contro l’imperialismo sionista.
10.000 persone sono scese in piazza.
Diecimila.
Forse più!
Nonostante lo sciopero dei trasporti, i check point all’entrata di Roma, i pullman fermati, i fogli di via…
Ed è stata una giornata di lotta e resistenza.
Anche contro questo governo atlantista e sionista, anti-democratico e nemico del libero pensiero.
Certo, qualche atto di violenza c’è stato.
Ma non così violento come speravano i “signori del sistema”.
Violente sono state le cariche della Polizia.
Violenta la repressione abbattuta contro chi sostiene la lotta contro le guerre.
Ma ieri, nonostante tutto e tutti, ha vinto la Roma libera, sovrana e popolare.
La Roma che grida Palestina Libera e
Forza Libano!