Di Carla Peroni
Per chi non la conoscesse, BlackRock è la più grande società di investimenti al mondo.
Fondata nel 1988 da Larry Fink, Susan Wagner e Robert Steven Kapito, tutti ebrei americani, già nei primi mesi di attività quadruplicò il proprio patrimonio, fino al giorno d’oggi in cui ha raggiunto fatturati superiori a 15 miliardi di dollari, è presente in oltre 30 Paesi e viene definita la più “grande banca ombra del mondo”: come scrisse nel 2018 Maria Maggiore di Investigate Europe sul Corriere della Sera “è come il wifi, invisibile, eppure presente”.
(questo è il link per approfondire https://www.corriere.it/video-articoli/2018/05/07/cos-davvero-blackrock-roccia-invisibile-che-governa-mondo/2a7fb442-51d8-11e8-b9b9-f5c6ed5dbf93.shtml )
BlackRock possiede tutto e tutti, è sostanzialmente il burattinaio che muove i fili ma che non vedi perché nascosto da un panno nero ed è praticamente impossibile sfuggire alla sua influenza in quanto si muove in ogni ambito della nostra vita quotidiana.
Come? Solo per fare un paio di esempi è il principale azionista di Unicredit, Lufthansa, Deutsche Bank, possiede quote di Atlantia, FIAT e Assicurazioni Generali.
Se già questo vi è sufficiente per stare sull’attenti, sappiate che ora BlackRock ha messo gli occhi (e vuole mettere le mani) sulle vecchie centrali ENEL in via di dismissione (es. quelle a carbone a Civitavecchia, Brindisi, Porto Scuso e Fiume Santo) per farne dei Data center soprattutto per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il tutto ovviamente ad un prezzo irrisorio.
Oltre a quanto già detto, BlackStone vorrebbe intervenire anche in settori più tradizionali, ma sempre strategici, come i trasporti il che porterebbe all’inevitabile privatizzazione anche delle ferrovie di Stato.
Il senso di questi incontri e trattative è molto chiaro: la Meloni e il suo Governo dopo aver venduto la loro dignità, stanno svendendo i nostri asset più importanti, stanno svendendo la nostra sovranità, il lavoro degli italiani, i nostri diritti.
Non dobbiamo permetterlo.