QUEI TRE SUL TRENO, SIMBOLO DEL POTERE GLOBALISTA, CHE PERDE PEZZI DA TUTTE LE PARTI
Doveva essere la foto della vittoria del nuovo ordine mondiale su Mosca si sta trasformando nell’immagine del “treno maledetto”. Draghi, Macron e Scholz: il retroscena pesante sul viaggio dei presidenti.
Già sta girando la storia del “treno maledetto”: quello che ha portato in Ucraina Emmanuel Macron, Mario Draghi e Olaf Scholz rischia di passare alla storia, secondo alcuni parlamentari, come il mezzo di trasporto più sventurato degli ultimi tempi.
Doveva essere l’immagine della vittoria del nuovo ordine mondiale su Mosca, della missione “occidentale” contro Putin ed invece si sta trasformando in un terribile boomerang.
Tutta colpa di quel vagone presidenziale, tra l’altro “così scuro che sembrava uscito da un film horror”, come affermato da un deputato cinefilo.
Ora quella foto sta diventando il simbolo della sconfitta dei globalisti, che al loro ritorno hanno trovato solo macerie.
Il primo ad essere colpito dalla “maledizione” del treno è stato il francese Macron, che ha clamorosamente perso le elezioni, consegnando la nazione all’instabilità politica.
Il vento populista di Marine Le Pen ha spazzato via le certezze di Bruxelles e della Nato.
Non è andata meglio per Draghi. Tornato a Roma ha trovato il terremoto. La liquefazione dei 5 Stelle e lo scontro aperto tra Di Maio e Conte rischia di mettere a repentaglio il suo governo. Così come la questione sulle armi da mandare in Ucraina e la grave crisi socio-economica che sembra ormai irreversibile.
Insomma, la “luna di miele” tra Draghi e gli italiani sembra terminata, con Salvini e altri pronti ad abbandonare (come topi) la nave che affonda.
Anche il presidente tedesco Scholz, non dorme sonni tranquilli e il suo nemico numero uno si chiama Ursula. Sì, proprio la presidentessa della Commissione europea. Un avversario tutto interno.
I nemici dello Zar erano partiti per far trionfare Ue e Nato e sono tornati alle loro tristi e decadenti realtà…
D’altronde Putin li aveva avvisati: “Il nuovo ordine mondiale è al tramonto e l’Europa avrà un futuro di populismo e radicalità!”.