Drammatica intervista del presidente serbo al quotidiano svizzero Die Weltwoche, completamente ignorata dai grandi media
a cura di Fortunato Vadala
In un’intervista recente al quotidiano svizzero Die Weltwoche, il Presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, ha rilasciato dichiarazioni allarmanti sulla situazione in Ucraina e il futuro dei conflitti globali.
Queste dichiarazioni, nonostante la loro gravità, non sono state ampiamente riportate dai media internazionali, sollevando preoccupazioni sulla mancanza di attenzione a temi così critici.
Nell’intervista, Vučić ha espresso forti preoccupazioni sul conflitto in Ucraina, descrivendolo come uno scontro esistenziale.
Ha citato il famoso storico Alan JP Taylor, affermando che la situazione attuale è come un treno inarrestabile: “Il treno è partito e nessuno può fermarlo”.
Vučić ha sottolineato che le maggiori potenze mondiali devono intervenire per evitare una catastrofe imminente.
Vučić ha criticato l’Occidente per la sua strategia nei confronti della Russia, affermando che il tentativo di esaurire Putin attraverso il conflitto in Ucraina potrebbe non portare alla caduta del leader russo o alla dissoluzione della Russia.
Ha detto esplicitamente: “L’Occidente crede di poter vincere facilmente contro Putin. Vogliono esaurirlo in Ucraina… Ma basterà questo a distruggere la Russia e a rovesciare Putin? Io non credo”.
Vučić ha anche parlato della guerra del Kosovo, criticando il doppio standard adottato dall’Europa e dall’Occidente.
Ha sottolineato come l’intervento della NATO in Serbia negli anni ’90 non sia stato giustificato, mentre situazioni simili nelle repubbliche del Donbass vengono ignorate.
Ha detto che il popolo serbo continua a subire le angherie della Repubblica del Kosovo, che aspira all’integrazione europea con il sostegno di Bruxelles.
Queste osservazioni mettono in luce le tensioni persistenti e la percezione di ingiustizia che alimenta i conflitti regionali.
Vučić ha detto che la Serbia non vuole perdere vite umane in una guerra, ribadendo: “Io non sono disposto a perdere un solo uomo e non ne faremo parte”.
Una catastrofe imminente?
Il Presidente serbo ha avvertito che un grande confronto, potenzialmente una guerra su larga scala, potrebbe essere imminente.
Ha predetto che questo confronto potrebbe avvenire entro tre o quattro mesi, se non prima.
Sebbene non abbia parlato esplicitamente di una terza guerra mondiale, ha lasciato intendere che la situazione potrebbe degenerare rapidamente.
Vučić ha detto: “Non posso parlare di terza guerra mondiale, ma di un grande confronto. Quanto siamo lontani? Credo che non siamo lontani da ciò. Non più di tre o quattro mesi. E c’è il rischio che accada anche prima”.
Le parole di Vučić dovrebbero essere un campanello d’allarme per la comunità internazionale. La mancanza di copertura mediatica su questi temi solleva preoccupazioni sulla trasparenza e l’attenzione ai conflitti globali.
È cruciale che i leader mondiali e il pubblico non prestino attenzione a tali avvertimenti per prevenire una catastrofe imminente.
(https://decripto.org/ucraina-russia-il-presidente-serbo-vucic-entro-tre-o-quattro-mesi-la-guerra-potrebbe-diventare-globale/…)