Giuliano Castellino
Avremmo votato Ancora Italia di Diego Fusaro…
È quello il Partito che più di altri incarna la visione multipolare, l’indipendenza nazionale e la sovranità popolare.
Magari in alleanza con DSP, ricomponendo quella folle frattura che ha portato alla fine del progetto Italia Sovrana e Popolare.
Magari supportati anche da Indipendenza di Gianni Alemanno.
Purtroppo questa unità sembra ancora un miraggio…
Ancora Italia non ha nemmeno tentato la raccolta firme.
Democrazia Sovrana e Popolare non è riuscita nell’impresa.
Una legge liberticida, fatta poche settimane prima della presentazione delle liste, ha tagliato la testa al Partito di Rizzo e Toscano.
Stessa sorte sembra essere toccata anche al progetto pacifista di Michele Santoro, che non sarà presente in tutte le circoscrizioni, di fatto vanificando ogni possibilità di superare lo sbarramento ed eleggere eurodeputati.
Noi abbiamo dato una mano, al di là delle simpatie (anzi antipatie!) e delle sterili divisioni (sterile pollaio da vertici ed incomprensibile al popolo e agli elettori), a DSP, mandando tutti i nostri militanti e simpatizzanti a mettere la firma ai vari banchetti.
Sia chiaro… senza chiedere nulla, senza pretese, senza nessun accordo o rapporto con i vertici…
Abbiamo fatto questa scelta – comunitaria, politica e militante – solo perché l’abbiamo ritenuta giusta e doverosa.
Perché sarebbe stato importante dare un’opportunità politica ed elettorale alla nostra gente.
Quella gente che ha resistito alla tirannia sanitaria e all’apartheid del Green Pass, che oggi è contro le guerre della Nato, l’usura di Bruxelles e le follie di Davos…
Che ha una visione multipolare e tradizionalista e sogna il ritorno delle Civiltà contro il globalismo.
Questa gente, dopo anni di lotte e battaglie, è ancora priva di un soggetto unitario, forte, credibile, tecnoribelle.
Non voteremo Vannacci, perché davvero lui non è “uno dei nostri”…
Amico di Figliuolo, per la vaccinazione di massa, generale della Nato, amico di Kiev e Tel Aviv, liberale e liberista.
Infine venduto alla Lega!
Il solito “destro” tutto fumo su questioni morali (per carità alcune condivisibili, ma davvero troppo poco per considerarlo un consimile…) e niente arrosto sulle questioni sostanziali: guerra, lavoro e libertà.
Purtroppo “a destra” il fascino della divisa è ancora troppo forte.
Così come “a sinistra” ormai i miti sono diventati Luxuria, Greta e arcobaleni vari…
(“Aridatece – come si dice a Roma – Mussolini e Gramsci!”)
Non voteremo nemmeno il cartello guidato da De Luca, l’uomo dei droni e dei vaccini, sostenitore di Draghi e dell’Ucraina.
Sodale della Castelli, già nei governi Conte e Draghi, e sì, quei governi che ci hanno ricattato “o ti vaccini o muori di fame” e ci hanno portato in guerra…
Il fatto che alcuni “dissidenti di sistema” siano in quella specie di coalizione non ne fa un soggetto credibile e spendibile…
La grande occasione fu gettata al vento nelle politiche del 2022, con 4 liste divise che unite avrebbero superato lo sbarramento ed oggi avrebbero potuto dare vita ad un grande e plurale partito anti-sistema ed essere presenti a tutte le elezioni.
Invece ci ritroviamo al secondo giro andato a vuoto… le regionali e ora le europee.
Forse è il caso di trovare una quadra.
E fare tutti o un passo indietro o uno di lato per poi ripartire tutti insieme!
Altrimenti ogni progetto è destinato alla sconfitta…
Con umiltà e sano realismo va riconosciuto al progetto di Rizzo e Toscano di essere sicuramente il Partito più consistente e radicato e sarebbe giusto costruire intorno a Dsp.
Ma Dsp dovrebbe trovare quell’umiltà per accogliere e costruire insieme a tutto il resto.
A quel resto che non si è venduto a De Luca ed è colpito da repressione, criminalizzaziome e mostrificazione da parte del sistema.
Veti ed anti sono figli della politica moderna e dei suoi partiti ad personam, dove le gestioni patronali hanno preso il posto delle idee politiche, dei valori e dei principi.
Pensiamo ai grandi partiti di massa del 900…
Craxi non aveva paura di avere nel PSI correnti di opposizione o accogliere forze non in linea con la sua segreteria, purché il Partito trovasse unità nel manifesto politico, nelle grandi mobilitazioni e negli appuntamenti elettorali.
Così era in tutti i partiti.
Così erano DC, PCI, MSI…
Quando erano lotta politica e militanza al centro e non influencer, social e mitomani vari.
Qua non si riesce nemmeno a partecipare alle elezioni…
Alcuni “capi e capetti” preferiscono non correre e perdere, che unire, compattare e provare a combattere e a vincere.
Sono anni che non eleggiamo nessuno e sono già due giri elettorali che, sulla scheda elettorale, non ci sarà nessun partito del dissenso.
Eppure in Italia sono in milioni che voterebbero un partito o un cartello che metta Pace, Visioni Multipolare, Lavoro e Libertà come punti fondamentali e unificanti.
Al di là delle vecchie ideologie, superando il 900, andando oltre destre e sinistre.
Per una nuova e plurale voce contro il pensiero unico dominante, politicamente corretto e moralmente decadente.
Immaginiamo ad una grande casa con dentro Rizzo, Alemanno, Toscano, Fusaro, Taormina, Borgognone… e tanti altri.
E soprattutto tutte le basi militanti e il sostegno di quel 50% di connazionali che non vanno più a votare perché non si riconoscono nei partiti di sistema e nel mainstream.
Uniti saremmo una forza.
Solo uniti potremmo superare le leggi infami del sistema che tenta sempre di tappare la voce di libertà e liberazione.
Quell’unione spaventa il tiranno perché sarebbe vittoriosa.
Spesso è la necessità a fare virtù…
Alle porte ci sono le elezioni politiche…
Vogliamo continuare ad essere uno sterile pollaio fatto di galli l’uno contro l’altro?
È arrivato il momento di provare a costruire un’alleanza che riesca a raccogliere le firme per presentarsi, possa diventare alternativa di lotta ed elettorale e perché no, VINCERE!
Per noi.
Per il dissenso.
Ma soprattutto per tutta l’Italia!