Giuliano Castellino
C’è una data che segna comunque uno spartiacque.
È il 9 ottobre 2021.
La più grande mobilitazione popolare della stagione di lotta contro la dittatura tecno-sanitaria (e forse degli ultimi 20 anni…).
Una data particolare.
Per una serie di motivi…
Fu innanzi tutto una manifestazione che dettava una linea precisa, figlia di mesi e mesi di resistenza, incontri, confronti, decine e decine di mobilitazioni.
La verità, nonostante quello poi raccontato da Procura, Digos è mainstream, è una sola: quel giorno c’era un popolo, il popolo del dissenso. Un popolo nuovo, la “variabile impazzita” sfuggita al pensiero unico dominante ed uscita dal recinto del regime.
Cosa ha spaventato il potere quel giorno?
Sicuramente i numeri. Oltre 100.000 persone… e i numeri che si sono riuniti intorno ad una linea precisa: solo Tricolori. Basta destre e sinistre. Unione e lotta popolare!
In poche e semplici parole abbiamo trasformato in azione, mobilitazione e lotta politica un nuovo pensiero, che frantumava gli schemi del regime, i ritmi del sistema, le logiche divisive.
Abbiamo liquidato opposti estremismi e strategie della tensione tante care all’oppressore.
Quel “noi siamo il popolo” urlato più e più volte da quella piazza ha fatto tremare i palazzi del potere.
Una vera “Pentecoste di Libertà” che ha unito ciò che il sistema per decenni aveva diviso, messo contro, tenuto distante.
Ed ecco che il 9 ottobre abbiamo assistito alla scelta precisa di un popolo… che si inginocchia al messaggio cattolico tradizionalista di Viganò, legge i libri del marxista Diego Fusaro, si forma col filosofo russo Aleksandr Dugin…
Un popolo che indossa i rosari al collo e rilancia la lotta di classe tra dominati e dominanti…
Una nuova Italia, libera, sovrana e popolare, è nata quel 9 ottobre!
Quel “Libertà Libertà” innalzato verso il cielo di Roma e d’Italia ha fatto tremare il tiranno…
Ha fatto fare pace tra Don Camillo e Peppone, che oggi vogliono la pace e si battono contro le guerre della Nato e il terrorismo atlantico che oggi vorrebbero riportarci in un nuovo conflitto mondiale.
Quel popolo – forgiato in mesi di resistenza contro il golpe globale del Great Reset – il 9 ottobre ha dimostrato di esistere ed essere forza sociale e nazionale.
Per tutto questo… quella data e quella piazza andavano e vanno sporcate, soffocate, condannate e criminalizzate.
E se la Digos ha pensato agli arresti, il mainstream alla criminalizzazione ed i tribunali alle condanne (con pene pesantissime)… il 9 ottobre si è dovuto e si deve difendere anche dai troppi “undercover operations” che stanno nel nostro fronte…
D’altronde quel 9 ottobre li aveva messi tutti fuori gioco…
Quel 9 ottobre è stato troppo coraggioso per la viltà… di chi vive di chiacchiere e saliva…
E se la rivoluzione è come il vento… si sa ché è sempre il vento a portarsi via le chiacchiere…
E noi siano amici del vento!
Ora avanti tutta per costruire la più ampia e plurale alleanza anti-sistema mai esistita in Italia.
Autonomisti, nazional-popolari, dissidenti, civici, patrioti, cittadini in lotta, agricoltori, lavoratori… tutti uniti per la Pace, il Popolo, la Sovranità.
Ormai è chiaro che non esiste nessuna “area del dissenso” che sopravviva sui social e che sia rappresentata da influencer…
Esiste solo un grande fronte popolare di LIBERTÀ che deve portare avanti in tutte le battaglie che puntano a ribaltare in radice i paradigmi dominanti.
Chi usa argomenti emotivi e apolitici (“sono duro e puro”, “si sono vaccinati”, “dove erano quando…” ecc) per spostare il ragionamento dal dato politico verso quello emozionale (“sono cattivi!”n “ma se vengono eletti che succede?” “ma la politica”, “sono tutti uguali”, ecc) è – sul piano obiettivo – un nemico della causa, anche se paradossalmente in buona fede (Alcuni! Altri hanno proprio il ruolo di delegittimare chi lotta…)
Se capaci di avere una visone multipolare, generale, internazionale, senza mai avere paura di allargare il fronte… VINCEREMO!