di Fabio C. Maguire
Anche in Polonia divampa la protesta degli agricoltori.
I lavoratori polacchi hanno bloccato l’accesso alla Polonia dall’Ucraina, impedendo ai carichi di grano ucraino di entrare nel paese.
Questo era già avvenuto la scorsa estate quando gli agricoltori polacchi reclamavano a gran voce la proroga dell’embargo sui cerali provenienti dall’Ucraina.
Questa volta i braccianti hanno deciso di alzare il livello dello scontro anche attraverso delle vere e proprie azioni di sabotaggio.
In particolare, vengono bersagliati i vagoni dei treni carichi di grano che sostano presso le stazioni polacche, danneggiando le vetture e scaraventando i prodotti ucraini lungo i binari ferroviari.
È successo nella stazione di Dorogusk dove i vagoni pieni di grano sono stati assaliti da una vera e propria folla inferocita che ha saccheggiato ben otto carri, versando a terra circa 160 tonnellate di grano.
Secondo il Ministero delle Infrastrutture, questo sarebbe il terzo caso che vede treni carichi di grano ucraino venir danneggiati dagli agricoltori polacchi, nonostante questi vengano trasportati in convogli sigillati.
Questi episodi hanno provocato degli attriti anche a livello diplomatico.
Il Ministro delle Infrastrutture ucraino ha chiesto spiegazioni al suo omologo polacco, esprimendo la sua preoccupazione per le reiterate attività di sabotaggio condotte dai braccianti polacchi.
Kubrakov ha manifestato la sua indignazione, domandando “per quanto ancora il governo e la polizia polacca permetteranno che continuino questi atti vandalici”.
Per il paranoico Ministro degli Esteri ucraino Kuleba ad aver organizzato queste azioni sovversive sarebbe stato ovviamente il Presidente Putin che da questa situazione ne trae presumibilmente un grande vantaggio.