di Fabio C. Maguire
Il Presidente della Turchia Erdogan si è esposto nuovamente sulla crisi in Medio Oriente affrontando apertamente il Presidente israeliano Netanyahu.
Per il leader di Ankara non ci sono più concetti per descrivere ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza nelle ultime settimane.
Tel Aviv ha oltrepassato ogni “etichetta, legge e restrizione e violato anche l’etica dello scontro”, ha dichiarato Erdogan.
Per il Presidente turco la prima regola del diritto di guerra è di non toccare donne e bambini, così come i malati e le persone anziane.
“Voi siete quelli che hanno assassinato i bambini nelle incubatrici, quelli che hanno sganciato bombe su persone innocenti, che hanno condannato a morte migliaia di persone interrompendo l’arrivo di acqua, cibo e carburante, quelli che hanno parlato della distruzione di più di due milioni di persone civili con l’uso della bomba atomica”, ha sentenziato il premier.
Rivolgendosi a Netanyahu ha poi chiesto: “Hai una bomba atomica o no? Mostramelo se hai il coraggio, ma non puoi farlo.”
“O Israele tu hai la bomba nucleare e la sta minacciando. Anche noi lo sappiamo, e ora la tua fine è vicina”.
Erdogan ha chiuso il suo discorso sottolineando che “indipendentemente dal fatto che tu abbia una bomba nucleare o cosa, sei finito.”
Un discorso pesante e provocatorio, di sfida al regime israeliano che sta perdendo progressivamente consenso a livello internazionale.
Ma se la posizione della Turchia è chiara ed evidente a sostegno della Palestina, le sue azioni appaiono alquanto enigmatiche e contraddittorie.
Infatti, Ankara avrebbe la possibilità di adottare provvedimenti severi che andrebbero ad intaccare la macchina da guerra israeliana.
Nel dettaglio, Israele acquista gran parte del proprio gas dall’Azerbaigian che lo trasporta in Medio Oriente attraverso la Turchia.
Se Ankara volesse potrebbe bloccare il transito di gas naturale verso Israele e provocare una dura crisi che comprometterebbe inevitabilmente i piani militari del regime.
Così come anche l’afflusso di materiali ferrosi verso Israele passa per la Turchia, circa il 40% delle importazioni totali israeliane.
Le parole del Presidente Erdogan sono importanti, condivisibili e stimolanti, si vorrebbe però vedere un maggiore pragmatismo nel cercare di contrastare i piani omicidi di Israele.