di Fabio C. Maguire
A Riad si sono incontrati i rappresentanti del Consiglio della Lega degli Stati Arabi per discutere dell’imminente emergenza a Gaza.
Il Presidente iraniano Raisi è intervenuto con un discorso roboante all’udienza, esprimendo il totale sostegno dell’Iran alla causa palestinese.
Teheran si è detta pronta a prende una decisione storica circa la Palestina ed ha sollecitato tutti i paesi arabi ad armare e sostenere la popolazione palestinese nella sua lotta contro l’occupante israeliano.
Ma la responsabilità di ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza non ricade solo ed esclusivamente su Tel Aviv, bensì anche su Washington che, ad avviso del Presidente Raisi, è complice dei crimini indicibili che vengono quotidianamente commessi ai danni dei civili palestinesi.
“Gli Stati Uniti forniscono armi di vario tipo a Israele che vengono poi utilizzate contro i residenti di Gaza”, ha dichiarato il leader della Repubblica Islamica.
Vista la gravità degli eventi è dunque necessario istituire un Tribunale internazionale che possa “indagare e perseguire i sionisti e gli americani per i delitti mostruosi e brutali commessi a Gaza.”
“I palestinesi vivono nella più grande prigione a cielo aperto del mondo a causa del blocco a cui è soggetta e chiediamo un immediato cessate il fuoco per consentire l’arrivo di di aiuti umanitari”.
Secondo il leader iraniano, il mondo ha deciso da che parte stare e le “manifestazioni multimilionarie in tutti i paesi confermano che la difesa della Palestina dipende dalla coscienza del popolo.”
Al vertice ha partecipato anche il Presidente palestinese Mahmoud Abbas che ha dichiarato di opporsi categoricamente ai “tentativi di allontanamento del nostro popolo da Gaza.”
“La nostra gente è continuamente sotto attacco dei terroristi in Cisgiordania e le forze di occupazione hanno provocato oltre 40.000 vittime tra morti e feriti”, ha dichiarato il leader palestinese.
“La Striscia di Gaza è parte integrante della Palestina e chiediamo al Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite di approvare la piena adesione allo Stato di Palestina”.