TRENTO CITTÀ PILOTA
Microfoni e telecamere sono impiegati ovunque per spiare i cittadini, ed è previsto anche l’arrivo dell’identità digitale europea.
1) PROGETTI MARVEL, PROTECTOR E PRECRISIS
Il progetto Marvel fa uso di AI per raccogliere dati tramite telecamere e microfoni su “adunanze non pacifiche, eventi o atti criminosi”. Sostengono di tutelare la privacy attraverso un algoritmo che rende i dati anonimi, ma è facilissimo attraverso algoritmi inversi risalire alla proprietà dei dati. Dalle informative sulla privacy inoltre si legge non solo che le telecamere saranno in funzione in qualsiasi momento della vita quotidiana così come anche in mercati e attività innocue, ma che i dati vengono anonimizzati dopo 6 mesi. Quindi per i primi 6 mesi non c’è nemmeno l’anonimato di facciata che fingono di garantire. Il progetto è finanziato dall’UE che trova nell’Italia un perfetto laboratorio per gli esperimenti sociali e non solo, e comprende ben 18 partner, tra cui anche privati, che avranno tutti accesso ai dati dei cittadini di Trento. Precedente a questo progetto era il progetto PROTECTOR che consisteva nella raccolta di dati relativi ai luoghi di culto e ai social network utilizzando l’AI per prevenire attacchi terroristici individuando messaggi che “incitano all’odio”. Siccome il PROTECTOR è stato concluso, il comune di Trento ha deciso di riaprirlo cambiandogli di nome, ed adesso è conosciuto sotto il nome di PRECRISIS, sarà applicato non solo ai luoghi di culto, ma a tutti gli spazi pubblici urbani, utilizzando tutti i dati raccolti per fornire degli allarmi quando si prevede un elevato rischio urbano. Anche questo progetto è frutto della sudditanza UE, perché consiste nel “collaborare” con 9 partner di 7 stati membri dell’UE.
2) TRENTO SMART CITY E AGENDA 2030
Così come per Messina, anche la distopia di Trento cade sotto l’ideologia della smart city nel nome della sicurezza e soprattutto dell’innovazione dei servizi e dello snellimento burocratico, con la solita retorica del migliorare la vita dei cittadini attraverso la sorveglianza intrusiva e di massa. Il riferimento dottrinale principale è quello dell’agenda 2030, a cui è votato l’intero progetto smart city sostenendo il delirio che la tecnologia migliorerà la “sostenibilità” e servirà per rendere più consapevoli dell'”impatto ambientale”. Nella fattispecie, l’obiettivo dell’agenda che le smart cities proverebbero a raggiungere è l’11, in tutti i suoi sotto-obiettivi.
3) TRENTO SPERIMENTA L’E-WALLET
La città di Trento ha deciso di sperimentare anche l’e-wallet, il progetto dell’UE che consiste nel fornire a tutti un portafoglio digitale nel quale sono racchiusi tutti i propri dati. Si tratta addirittura della prima città italiana a far partire la sperimentazione (1, 2). A gestire il tutto sarà PagoPa, quindi l’app che verrà utilizzata per fare da wallet sarà Io e sarà possibile utilizzarla per l’identificazione e l’autenticazione per utilizzare i servizi della pubblica amministrazione, la patente di guida digitale e le prescrizioni mediche. Si è pensato poi di estenderlo ed includere in esso altre nuove informazioni: passaporto, tessera sanitaria, libretto di circolazione degli autoveicoli e attestazione di titoli professionali come la prova dell’iscrizione all’albo o il certificato di laurea ed ipoteticamente anche utilizzarlo per aprire un conto corrente. Il wallet sembra non essere obbligatorio, quindi starà ai cittadini boicottarlo.
CONCLUSIONI
Dietro tutto ciò vi è la fondazione Bruno Kessler, nel budget e piano delle attività 2023-2025 si può leggere che la fondazione ricopre un ruolo di primo piano nel promuovere 4 obiettivi dell’agenda 2030. Aderiscono al modello one health dell’OMS e sono anche ferventi credenti della farsa pandemica, così come dell’industria 4.0, che altro non è che la quarta rivoluzione industriale del WEF. Mostrando come questi progetti che dovrebbero, a detta loro, migliorare la vita dei cittadini, sono gestiti dalla solita feccia social-globalista.
(Fonte: Der Einzige)
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