GIUNTA È L’ORA DI SVELARE L’INGANNO DEL SISTEMA
Sono passati 15 mesi da quel 9 ottobre 2021.
Per noi una Pentecoste di Libertà, la più grande mobilitazione per la libertà ed il lavoro degli ultimi 30 anni.
Una epopea di popolo.
Sin dalle prime ore a quel giorno successive il regime mise in atto la più impietosa campagna di criminalizzazione e repressione dagli anni ’80 ad oggi.
In 6 venimmo rinchiusi ai primi albori del nuovo giorno nelle patrie galere.
Altri nelle settimane successive.
Altri ancora seguirono – più fortunati – imprigionai agli arresti domiciliari o sottoposti a restrizioni personali.
Il mainstream sventolò le nostre teste dai salotti televisivi, patiboli dell’odierno terrore.
Eravamo pochi, soli e senza padroni e padrini.
Né coperture politiche.
La macchina del fango dei media di regime ebbe un effetto devastante…
Ma se il sistema reprimeva chi aveva osato sfidarlo, più vigliacchi furono gli attacchi che vennero dal mondo del dissenso, che utilizzò la repressione e la criminalizzazione del sistema per liquidare chi finito in carcere per “aggredire e spartirsi” quel popolo!
Paragone e Alemanno, Toscano e Rizzo, mai visti nella “Resistenza” fino a quel 9 ottobre, vennero “spediti in missione” dal potere per dividere il dissenso e riportare la strategia della tensione degli opposti estremismi.
Con noi – i veri dissidenti – in galera fu gioco facile scatenare nuovamente lo scontro tra destra e sinistra e scarti della politica ufficiale furono messi a capo delle due fazioni del dissenso.
Ma se fino a qualche mese fa la battaglia di giustizia e verità riguardava solo i carcerati e gli imprigionati del 9 ottobre… oggi le cose sono cambiate…
Non tutti sanno, ma anche oggi stanno arrivando altri rinvii a giudizio per i fatti del 9 ottobre…
Sono oltre 200 i dissidenti sotto processo!
E si, oltre 200…
E non sono fascisti, comunisti, democristiani, di destra, di sinistra o di centro: sono dissidenti!
Uomini e donne che si sono uniti dopo il 7 marzo del 2020, che si sono opposti al capitalismo terapeutico e all’apartheid del Green Pass, che hanno gridato “Lavoro e Libertà”.
Tra questi ci sono anche molti che dopo il 9 ci attaccarono e si schierarono con i “pifferai del dissenso” e decisero di far entrare “la resistenza controllata e di sistema”, per prendere le distanze proprio dal 9 ottobre.
Come non ricordare alle piazze successive quando a questi cialtroni venne data cittadinanza e le mobilitazioni erano ben concordate con Questura e Digos per non dare spazio e voce ai prigionieri del 9 ottobre…
Oggi la repressione furiosa del regime ha rimesso tutti in fila…
E finalmente è possibile aprire squarci di verità e giustizia su quella unica mobilitazioni, per quei 100.000 e per tutta la resistenza.
Noi siamo l’Arca contro il diluvio della quarta rivoluzione industriale e del capitalismo 4.0!
Siamo oltre 200 dietro il banco degli imputati…
Siamo quello che abbiamo urlato dal palco di Piazza del Popolo: NOI SIAMO IL POPOLO.
Oggi sarebbe finalmente il giorno che tutto il popolo della resistenza si stringesse attorno a Noi… che tutti insieme lottassimo per restituire verità e giustizia al 9 ottobre.
Insieme…
Uniti… per riprendersi la resistenza e per cacciare i mercanti dal tempio.
Giuliano Castellino