L'Italia Mensile

14 LUGLIO 1970 REGGIO CALABRIA

COMINCIA LA RIVOLTA POPOLARE, NON FU UNA RIVOLTA INDOLORE.

I MORTI FURONO 5

1000 FERITI FRA LA POPOLAZIONE.
10 MUTILATI E INVALIDI PERMANENTI.
500 FERITI FRA LE FORZE DELL’ORDINE.
1231 PERSONE DENUNCIATE E 446 ARRESTATE

Una rivolta di popolo contro quella che oggi sarebbe definita la casta, all’epoca veniva chiamato “il sistema”, un ruolo di primo piano lo ebbero i militanti di Avanguardia Nazionale, che subirono numerosi arresti nel tempo.

Tempo in cui non servirono le mobilitazioni sindacali di sinistra, né la repressione delle forze dell’ordine, ad arginare la protesta, lo Stato dovette inviare l’esercito, che comunque non ebbe l’effetto auspicato.

I militanti di Avanguardia Nazionale che furono incarcerati :
Baggetta Giuseppe, Barbera Gianfranco, Berteli Roberto, Calafiore Vincenzo, Calandruccio Pasquale, Confido Tommaso, Corso Giuseppe, Crea Nicola, Criseo Giovanni, Cuda Giovanni, Cutrupi Antonino, Dato Domenico, Dominici Benvenuto, Falduto Giuseppe, Falduto Andrea, Faga’ Antonio, Galimi Domenico, Geniale Salvatore, Genoese Zerbi Felice, Gioacchino Vittorio, Lavena Michele, Ligato Francesco, Liconti Giuseppe, Malena Raffaele, Marino Renato, Pirozzo Bruno, Plutino Nicola, Politi Francesco, Princi Giuseppe, Princi Pietro, Quartuccio Pasquale, Raicevi Domenico, Rizzo Fabio, Romeo Saverio, Sacca’ Antonino, Scarcella Giuseppe, Siclari Pietro, Sorgona’ Antonino, Squillaci Gabriele, Stelitano Salvatore, Strati Mario, Tripodi Antonino, Verduci Antonino.

Andò avanti per otto mesi… e oltre.

(Troppo spesso dimenticata, la Rivolta di Reggio, fu la più grande mobilitazione anti-sistema della storia italiana del 900.
Mesi e mesi di lotte. Per quasi un anno (e forse più, Reggio Calabria fu sovrana e popolare. Fu libera dal regime e dall’oppressione di un sistema che gli voleva togliere il capoluogo e con esso lavoro, dignità e futuro.

Fu una rivolta vera, senza strumentalizzazioni di partito o sindacato. Non ideologica. L’unica bandiera che sventolò fu il Tricolore.

Oggi come ieri quando il vessillo del popolo unisce trova repressione, criminalizzazione e mostrificazione. Onore ai rivoltosi di Reggio. NDR)

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