(…) sulle guance quel mattino
si è sciolta tutta la mia rabbia,
quelle lacrime hanno scritto
questa storia
e se nel cuore ho costruito
una gabbia
la mia testa ride ancora
e vola a spasso con la memoria.
Ma dimmi dove suoni questa sera Gabiele.
Dimmi il nome del locale e dove ci farai ballare?
Quanti angeli hai coinvolto con la tua simpatia?
Quanti santi in paradiso stai facendo divertire?
La domenica verso lo stadio
lo sconforto è sapere
di non potere incrociare il tuo sguardo,
quell’abbraccio, quel saluto, quella stretta di mano.
Quel sorriso è nella stanza del ricordo
quel sorriso si è posato sul divano
LA CITTÀ SI È TATUATA IL NOME SULLE BRACCIA
E MOSTRA CON ORGOGLIO SUI MURI LA TUA FACCIA (…)